I problemi di un beacher – Quando “spiaggia” non è un sinonimo di vacanza
Buongiorno, sono un beacher semi-professionista e ho 25 anni e con il mio socio partecipiamo spesso a tornei in giro per le spiagge d’Italia. Siamo una coppia abbastanza forte: lui è molto alto e bravo in attacco e nei muri, mentre io sono più rapido e difendo molto di più. Capita quindi che durante i tornei gli avversari battano il primo pallone su di me per evitare il suo attacco più “pericoloso”. Alle volte però succede che non riesca a ricevere bene e a gestire bene il pallone con il risultato che perdiamo il punto. La ricezione è uno dei miei punti forti, ma se inizio a sbagliarne qualcuna perdo il controllo e inizio a sbagliarne una dopo l’altra: sprofondo e non capisco più niente. Prendo quei 4-5 punti di fila e non riesco più a rialzare la testa. Come posso fare per uscire da questo circolo vizioso? Gianmarco
Ciao Gianmarco,
grazie per averci scritto. Nel tuo messaggio dici di essere bravo a ricevere, ma a volte dopo un errore non riesci a “voltar pagina”. In questi casi entri in una specie di crisi: commetti sbagli a catena e vai in confusione.
Quello che hai descritto (la sensazione di sentirsi “sprofondare”, gli errori che si moltiplicano) somiglia a quello che tecnicamente si chiama “choking”: è un termine che in psicologia dello sport indica un rapido peggioramento della qualità della propria performance in momenti critici o di elevata pressione. Si tratta di un fenomeno articolato, a cui si rimedia ricorrendo a percorsi di mental training finalizzati a predisporre l’atleta all’esperienza del flow, che si può considerare proprio l’esatto opposto del choking. Il flow infatti è lo stato psicologico a cui corrisponde la massima soddisfazione e prestazioni eccellenti vissute in scioltezza. In ogni caso, ecco un paio di consigli che ti saranno sicuramente utili.
COSTRUISCI UNA ROUTINE DI REAZIONE ALL’ERRORE.
Una routine di reazione all’errore è una sequenza fissa di azioni esteriori e interiori da mettere in atto dopo uno sbaglio per affrontare la situazione nel modo più costruttivo possibile. Si tratta di bloccare i processi corporei, emotivi e mentali che ti fanno abbattere e perdere lucidità e rimpiazzarli con altri funzionali alla prestazione.
Una routine semplice ma efficace che posso consigliarti in questa sede è la seguente:
- dopo un errore, a livello fisico non assumere un atteggiamento che esprime tristezza (testa bassa, spalle curve) ma mantieni una postura fisica da lottatore: testa alta ed espressione determinata; sii rapido a rimpiazzare la risposta fisica negativa con una positiva;
- Fai subito un bel respiro, riempi i polmoni e svuotali con l’intenzione di acquisire lucidità e energia;
- Datti la carica con parole di incoraggiamento e focalizzati subito sulle prossime mosse da fare.
Cerca qualche video e osserva cosa fanno i campioni dopo un errore: ti accorgerai che si impegnano a fare operazioni molto simili a queste. Anche tu eventualmente puoi modificare questa sequenza in base alle tue esigenze e alla tua sensiblità.
AUTOMATIZZARE LA ROUTINE
Quella che ho descritto sopra è una routine da imparare “a tavolino”, sperimentare in allenamento e poi ripetere finché non diventa spontanea.
Per facilitare questa automatizzazione ti consiglio di ritagliarti qualche minuto a casa, tre o quattro volte a settimana, per visualizzare te stesso dopo un errore mentre metti in atto questa sequenza di azioni. Fatti un vero e proprio film mentale, osservati nella mente e sentiti carico di emozioni positive. Vedrai che questo esercizio sarà davvero coinvolgente, velocizzerà l’apprendimento della routine e la caricherà di una forza che ti verrà in aiuto quando ne avrai bisogno.
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