Night(mare?) Before Performance – Il sesso prima di una gara
UN PARTICOLARE RITUALE SCARAMANTICO
Avete presente l’ultima mirabolante impresa di Fabio Fognini? Il fresco campione al Masters di Montecarlo, dopo aver stracciato Rafa Nadal, ha concesso un’intervista alle Iene ammettendo che lui e la moglie Flavia Pennetta hanno rapporti sessuali “almeno 12-15 volte alla settimana” anche durante i tornei (“almeno sette, otto volte”) e consigliandolo prima delle partite.
Da sempre esistono credenze legate ai successi o ai fallimenti in prestazioni sportive come la stretta di mano personalizzata di Lebron James per ogni suo compagno di squadra, i cinque rimbalzi prima del primo servizio e i due prima del secondo di Serena Williams e il pacchetto di Plasmon di Filippo Inzaghi consumato (“avanzandone sempre due”) prima di scendere in campo. Tuttavia, e mentre abbiamo “assorbito”, mitizzato e spesso imitato le stranezze di questi campioni famosissimi, il sesso prima di una gara è ancora un argomento particolarmente dibattuto e incompreso.
FARLO O NON FARLO?
“No sex before the match” tuonava Roy Hogson, ex ct dell’Inghilterra, alla vigilia della spedizione ai mondiali di calcio brasiliani del 2014: niente wags (wife and girlfriends) al seguito dei giocatori e vietata qualsiasi vicinanza “affettuosa” in ritiro!
Lo stesso Antonio Conte, artefice dell’esaltante cavalcata della nazionale azzurra agli europei del 2016, aveva preteso la massima concentrazione sul campo da parte dei suoi giocatori.
Anche tra gli atleti è diffusa questa credenza: i pugili sono conosciuti per astenersi dal sesso il giorno prima di un incontro per evitare di arrivare sul ring “deboli come gattini”, come sosteneva il manager Stephen H. “Suey” Welch. Essi credono infatti che l’astinenza sessuale conservi la forza, accresca l’energia e aiuti ad acquisire la giusta attitudine mentale per la gara assieme a un più esteso senso di unità di intenti e di scopi.
Non tutti però sono dello stesso avviso ed è opinione diffusa che il sesso la sera prima di una gara possa contribuire a migliorare la prestazione atletica e che possa rilassare l’atleta concedendogli un sonno migliore.
Uno dei primi a sdoganare questo tema fu Ruud Gullit. L’ex centrocampista del Milan, quando Sacchi impose la castità prima di un Milan-Napoli decisivo per le sorti del campionato, rispose senza peli sulla lingua all’allenatore: “Mister, ma se non lo faccio non corro”.
Antonio Cassano ai tempi della Roma si inventò un metodo tutt’altro che facile per far entrare le sue amanti a Trigoria che spiega così: “Ho fatto l’amore con molte donne, anche in ritiro. È piuttosto facile. Nel centro sportivo dei giallorossi, che è enorme, ero riuscito a procurarmi la chiave dell’ultimo cancello, quello che dava sul retro. Le facevo entrare da lì… Spesso ho giocato grandi partite dopo aver fatto sesso. Quale in particolare? Andatevi a rivedere Roma-Juve 4 a 0. Avevo fatto le sei del mattino”.
Dello stesso avviso anche Christian Vieri, ex cannoniere dell’Inter e “bomber” per eccellenza, che, nel corso della sua lunga carriera, durante la settimana, aveva rapporti sessuali sia prima degli allenamenti, sia prima di ogni partita: “Per me era un appuntamento fisso prima di ogni allenamento. Ora è facile indovinare perché, quando entravo in Pinetina avevo sempre un sorriso a trentadue denti”.
COSA CI DICONO GLI STUDI?
Gli studi che hanno tentato di far luce su questa tematica non sono molti, ma uno dei più recenti ha cercato di prendere in esame un numero considerevole di elementi: l’intensità dell’attività sessuale e il grado di soddisfazione, la pressione sanguigna e i risultati di test che valutavano le prestazioni in una serie di esercizi fisici.
8 partecipanti tra i 23 e i 32 anni (M = 28 ± 5) sono stati sottoposti a test atletici. Ognuno di loro è stato valutato il mattino seguente in base a tre diverse condizioni relative alla sera precedente:
- Controllo: caratterizzata da astinenza sessuale e inattività fisica;
- Attività sessuale: durante la quale hanno indossato un cardiofrequenzimetro misurare la durata dell’attività, il battito cardiaco medio e massimo e il consumo totale di calorie. Il mattino dopo hanno compilato un questionario per valutare l’intensità dell’orgasmo;
- Astinenza sessuale: caratterizzata dalla partecipazione a una sessione di yoga da 15 minuti con l’intento di simulare il consumo energetico di un rapporto.
Il giorno dopo, i partecipanti hanno portato a termine una batteria di test fisici al termine dei quali i ricercatori hanno potuto tirare le somme e analizzare i risultati ottenuti.
Avendo incluso un elevato numero di test fisici relativi a potenza e forza muscolare, resistenza muscolo scheletrica, tempi di reazione e attività cardiorespiratoria, la metodologia utilizzata è risultata più che adeguata, ma alla fine non sono state trovate differenze significative nelle tre condizioni indagate.
Sicuramente l’esclusiva presenza di uomini (eccezione fatta per un’unica donna del campione), insieme alla ridotta ampiezza campionaria e alla natura non competitiva degli esercizi fisici nei quali si sono impegnati i partecipanti possono essere considerati dei limiti importanti per questa ricerca.
Un riscontro interessante è stato ottenuto in relazione all’intensità dell’orgasmo e alla pressione sanguigna. Infatti i livelli di quest’ultima, misurati la mattina seguente al rapporto sessuale, sono risultati più bassi per gli atleti che avevano riportato punteggi maggiori al questionario di valutazione dell’orgasmo.
In altre parole, sembrerebbe che avere un rapporto sessuale intenso, piacevole e soddisfacente possa comportare bassi livelli di pressione sanguigna (associati spesso a stati di rilassamento) il mattino successivo.
Questo può essere considerato uno studio preliminare che aiuterà quelli futuri ad adattare e a regolare la composizione del campione per riuscire finalmente a porre fine alla diatriba tra le diverse credenze circa l’influenza di una notte di sesso il giorno prima di una gara sulla prestazione atletica.
Lorenzo Colonna
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