Tour de France 2019: numeri e curiosità
Il 6 luglio 2019 è partita da Bruxelles l’edizione numero 106 della Grande Boucle, che si chiuderà il 28 luglio sugli Champs Elysèes, a Parigi, come da tradizione. Tantissime le curiosità sulla storia della corsa, vinta 10 volte da corridori italiani: l’ultimo Vincenzo Nibali (che sarà in gara) nel 2014.
Qualche curiosità sulla storia della corsa francese, che ha parlato spesso italiano, già dalla primissima edizione, nel lontano 1903…
JE SUIS ITALIEN
Era italianissimo il primo vincitore del Tour: Maurice Garin nasce nel 1871 a Arvier, in Valle d’Aosta. Emigra quattordicenne con la famiglia in Francia, dove trova un lavoro come “ramoneur” (spazzacamino) e soltanto nel 1901 – proprio per ragioni di lavoro – chiede e ottiene la cittadinanza francese. Insomma, vincerà da italiano le Parigi-Roubaix del 1897 e 1898, ma al Tour del 1903 ormai la “frittata” era fatta, era già una omelette…
TOUR D’ITALIE
Dunque, il primo “italiano-italiano” a vincere il Tour de France sarà Ottavio Bottecchia, soprannominato il “Muratore del Friuli” perché prima di diventare professionista era stato un carrettiere, nonché bersagliere nel 6º Battaglione ciclisti, insignito della medaglia di bronzo al valor militare. Botescià – come lo chiamavano maldestramente i “cugini” – trionferà nel 1924 (quando indossò la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa) e nel 1925. Dopo di lui Gino Bartali (nel ’38 e ’48), Fausto Coppi (’49 e ’52), Gastone Nencini (’60), Felice Gimondi (’65), Marco Pantani (’98) e nel 2014 Vincenzo Nibali, che sarà al via il 6 luglio in Belgio.
TAPPE DAL PIU’ ANZIANO AL NOVELLINO
Appartiene a un altro italiano – poi naturalizzato belga – il record del ciclista più “anziano” a prendersi una tappa: nel 1963 il siciliano Pino Cerami (nato a Misterbianco, in provincia di Catania) s’impose nella Bordeaux-Pau a 41 anni, 3 mesi e 5 giorni. Nel 1960 – 38enne – Cerami aveva già sbalordito tutti mettendo in fila i successi di Roubaix e Freccia Vallone, impreziositi dal bronzo al Mondiale di Lipsia. Ma è “nostro” anche il primato del più giovane vincitore di una frazione, nel 1931: Fabio Battestini fece sua la Dinan-Brest a 19 anni, 4 mesi e 13 giorni.
LES ROIS
La caduta-shock al Delfinato (rottura del femore, del gomito e di alcune costole) impedirà – momentaneamente – a Chris Froome di eguagliare i 5 trionfi di Jacques Anquetil (tra il 1957 e il 1964), Eddy Merckx (1969-1974), Bernard Hinault (1978-1985) e Miguel Indurain (1991-1995). Nella classifica assoluta per nazioni comanda la Francia con 36 vittorie finali, seguita da Belgio (18), Spagna (12), Italia (10) e Regno Unito (6).
CANNIBALE
Un capitolo – un’antologia – a parte meriterebbe Merckx, che detiene anche il record dei successi di tappa (34, con 18 secondi e 11 terzi posti), di maglie gialle (111) e per il maggior numero di giorni trascorsi da leader (96). Il “Cannibale” condivide con Charles Pélissier e Freddy Maertens il primato di vittorie in una singola edizione (8!) e il belga è stato pure insignito del premio di combattività in quattro occasioni.
Il “Cannibale” Eddy Merckx, vincitore di 5 Tour e detentore di numerosi record
L’IMPORTANTE È PARTECIPARE
C’è anche chi, come lo svizzero Fabian Cancellara, si è vestito 29 volte della maillot jaune senza vincere il Tour. O chi, come il francese Raymond Poulidor, è salito in 8 edizioni sul podio ma mai sul gradino più alto (3 volte secondo e cinque volte terzo in 14 partecipazioni tra il 1962 e il 1976). Laurent Fignon, Hermann Van Springel e Pierre Brambilla hanno perso il comando della classifica generale nell’ultimo giorno della corsa, mentre Gastone Nencini, Oscar Pereiro, Lucien Aimar, Firmon Lambot e Greg LeMond hanno vinto il Tour senza una vittoria di tappa.
TOUR D’EUROPE
Solo due ciclisti non europei si sono aggiudicati il trofeo: l’americano LeMond, appunto (’86, ’88 e ’89); e l’australiano Cadel Evans nel 2011. La prima trasferta fuori dai confini avvenne nel 1907, a Metz, all’epoca tedesca. Il 1992 è stato, invece, l’anno più “turistico” della corsa, transitata da Belgio, Germania, Lussemburgo, Olanda, Italia e Spagna.
MONTAGNE MITICHE
La prima volta che il Tour si arrampicò sull’Alpe d’Huez era il 5 luglio del 1952, quando Fausto Coppi scrisse una delle pagine più epiche della storia del ciclismo. E se il primissimo passaggio sui Pirenei viene rintracciato nel 1910, il Col du Galibier è il traguardo più alto mai raggiunto (2645 metri) e il Col du Tourmalet la salita più percorsa (in 82 circostanze).
DISTACCHI DA PAURA
La fuga più lunga di sempre risale al 1947, da Carcassone a Luchon: il transalpino Albert Bourlon taglia il traguardo per primo dopo 253 chilometri in beata solitudine. Sempre al Coppi del ’52 appartiene inoltre il maggior distacco tra il 1° e il 2° nella generale: 28’17” tra il Campionissimo e il belga Stan Ockers. Nel 1976 lo spagnolo José Louis Viejo ottenne il vantaggio più ampio in una singola frazione, nella Monginvero-Manosque: 22’50” sull’olandese Gerben Karstens.
IN ORDINE SPARSO
– Mario Cipollini conserva ancora il primato della tappa in linea più veloce: 50,355 orari nel 1999 da Laval a Blois, 194,5 km.
– François Faber è l’unico che ha vinto cinque tappe consecutive, nel 1909.
– Joop Zoetemelk è il corridore che ha completato il maggior numero di edizioni: 16.
– Bernard Hinault ha il record di vittorie individuali a cronometro (20) e il solo ad aver indossato la maglia gialla in 8 Tour.
– Andy e Frank Schleck sono gli unici fratelli saliti insieme sul podio, rispettivamente secondo e terzo – dietro Evans – nel 2009.
Chi trionferà quest’anno? Dita incrociate per i nostri corridori tricolori!
Stefania Cicali
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