142019Mag
Passione sull’Onda – Intervista a Yolanda Hopkins

Passione sull’Onda – Intervista a Yolanda Hopkins

Yolanda Hopkins, 20 anni, surf-pro, abbiamo avuto il piacere di conoscerla di persona presso il Pig Dog Surf Camp, dove vive e si allena con John Tranter e la sua famiglia a Porto Covo (Portogallo). Madre inglese e padre portoghese, originaria dell’Algarve, colpisce per il suo talento innato, la sua umiltà e la sua passione per il surf.

Ciao Yolanda e grazie per la tua disponibilità. Vorremmo farti alcune domande relative alla tua esperienza nel mondo del surf, ormai sei professionista da alcuni anni e hai ottenuto degli ottimi risultati. Iniziamo conoscendoti un po’ meglio.
Come è iniziata la tua passione per il surf e quando hai deciso che sarebbe diventato il tuo lavoro?

La mia passione per il surf è nata a 8 anni quando la mia insegnante di ginnastica della scuola elementare aprì la prima scuola di surf della zona (Algarve) e mi invitò a provare. Ho subito amato il surf e dal primo momento in cui ho messo i piedi sulla tavola sapevo che volevo che diventasse la mia carriera.

Ti sei trasferita a Sines per essere seguita meglio negli allenamenti, come vivi il trasferimento?

È stato molto difficile. Il primo anno in cui ho iniziato a essere seguita qui al Pig Dog, dovevo sempre finire le superiori in Algarve, perciò partivo il venerdì dopo scuola e tornavo a casa la domenica sera in treno. Ora è più semplice perché vivo qui, però mi manca mia mamma, la mia famiglia e i miei amici.

Quali emozioni provi durante il surf?

È pura gioia e felicità che non provo in nessun altro modo nella mia vita. A volte può essere stressante per la mancanza di soldi per le competizioni, ma voglio che questa sia la mia strada professionale.

Secondo la tua esperienza, quali sono le abilità mentali più importanti nel surf?

Penso che l’aspetto più importante sia avere fiducia in sé stessi ed essere convinti che si potranno raggiungere i propri obiettivi. Inoltre, è necessario mantenere la calma nei momenti di pressione e continuare a fare il proprio surf come quando, ad esempio, devo ottenere il punteggio necessario per vincere la mia batteria (gruppo di 4 ragazze). Questi due fattori possono essere allenati attraverso un allenamento fisico e mentale in vari modi.

Le alleni in qualche modo o hai mai lavorato con uno psicologo dello sport?

John era nel reparto speciale della marina militare britannica e ha fatto molti corsi per essere al top nel suo lavoro, ha inoltre un diploma in psicologia.

Da quanto tempo ti allena John e quanto è importante la relazione con il proprio coach?

Mi alleno con John da 2 anni e 2 mesi. La nostra relazione è molto bella, vedo la sua come la mia seconda famiglia e credo che questo ci faccia sentire molto vicini. Mi rimprovera per i miei errori così come apprezza i miei successi come se fossero suoi. Questo non succede con nessun altro. Loro hanno fatto molto per me, permettendomi di vivere con loro come se fossi parte della famiglia e tutto questo ha influito sulla mia evoluzione, sui risultati e sul successo.

Per te quali sono gli aspetti positivi e negativi di questa carriera?

Sto facendo ciò che amo ogni giorno e non vorrei mai che questo cambiasse ma sto tralasciano molte cose. Qualsiasi cosa che fa una ragazza della mia età… Come andare ai party, uscire con le amiche, mangiare ai fast food, bere alcolici…insomma avere una vita sociale.

Le gare di surf sono molto spettacolari, come vivi il rapporto con i media e con il pubblico?

Penso di non essere molto brava a parlare nelle interviste, divento molto nervosa specialmente se devo parlare in portoghese perché qui sono abituata a parlare più in inglese (John è inglese). Tuttavia, amo passare il tempo con gli amici e con i fans, amo le competizioni e avere intorno persone che guardano il mio surf. Potrebbe sembrare che io sia assorbita da me sé stessa, ma è proprio come mi sento.

Come scegli la giusta onda e come riesci a gestirla, dal punto di vista mentale?

Ho un po’ di problemi nella scelta dell’onda giusta, perché di solito voglio cavalcare qualsiasi onda sia “surfabile”, perché sono eccitata dal partire e fare surf a ogni costo.

Alcuni spunti di riflessione:

  • La forza di Yolanda è una fortissima motivazione intrinseca basata sull’esperienza di benessere e divertimento data dal surf (esperienza autotelica); inoltre, ha una forte voglia di competizione.
  • Conosce sé stessa e le proprie capacità, si fida di sé stessa e ha un atteggiamento positivo verso il futuro.
  • Ha obiettivi molto chiari e definiti.
  • La figura dell’allenatore e il contesto in cui si allena appaiono le basi sicure della sua serenità: avere intorno un clima positivo, accogliente e amorevole è un’importante risorsa.
  • Per percorrere la strada del surf professionistico niente è lasciato al caso. Non basta il talento e Yolanda lo sa, curando con attenzione anche la sua alimentazione e stile di vita.

Monica Palla e Lorenzo Colonna



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