72018Ott
Guerra o pace: le sfide nel gioco di squadra

Guerra o pace: le sfide nel gioco di squadra

Quando si guarda una partita di pallavolo o si urla dal divano di casa perché il proprio calciatore ha appena fatto goal, si pensa sempre che il merito delle vittorie sia tutto da attribuire a estenuanti allenamenti, a muscoli forti e potenti, al talento degli atleti o anche ad un pizzico di fortuna. Eppure, chi ha praticato uno sport di squadra, anche a livello amatoriale, sa bene quanto sia complicato coordinarsi e comunicare coi propri compagni e quanto l’unione e la solidità del gruppo possano fare la differenza in una partita. Per ottenere buoni risultati è importante che tutti i componenti del team abbiano fiducia l’uno nell’altro, adottino una strategia di gioco condivisa e si muovano verso un obiettivo comune. A volte, però, combinare assieme personalità diverse e mettere a tacere rancori, antipatie o reciproche invidie può davvero risultare un’impresa, tanto che alcuni atleti finiscono per abbandonare la squadra.

Cosa può fare allora un allenatore per cercare di appianare i conflitti e far sì che i suoi campioni si aiutino a vicenda anziché ostacolarsi?

Ecco quattro linee guida:

  1. DEFINISCI UN OBIETTIVO CONDIVISO

Spesso si dà per scontato che gli sforzi di ognuno siano volti alla stessa direzione, come quella di vincere il campionato o di battere dei temuti avversari. Tuttavia, questo non è sufficiente per creare un senso di alleanza e stimolare la collaborazione. Può essere utile studiare con ciascun atleta dei propri personali obiettivi e poi ribadire a tutta la squadra quelli più frequenti, in modo da stilare una lista di scopi comuni a cui puntare. Questo aumenterà la motivazione dei ragazzi e li aiuterà a concentrarsi su qualcosa di stabilito e preciso. Sarà altresì utile provvedere insieme all’elaborazione di strategie e piani per raggiungere al meglio questi propositi, per definire un percorso e una linea guida cui attenersi.

  1. EVITA I CONFRONTI FRA GIOCATORI E VALORIZZA IL RUOLO DI OGNUNO

È quasi inevitabile premiare i più bravi del gruppo e fare paragoni tra le loro qualità e le mancanze di qualcun altro. Sarebbe invece opportuno sottolineare e ribadire i pregi di ciascuno, per non dar adito a presunzione, da parte di chi crede di essere il migliore, o ad amarezza in chi pensa di non essere all’altezza. È fondamentale riflettere a lungo sulla divisione dei ruoli e cercare di affidare a ognuno quello a lui congeniale, ribadendone sempre l’importanza e il valore. Questo aumenterà la fiducia e l’autostima degli atleti, nonché la piacevolezza dello sport: come in altre carriere, trovare il proprio posto a seconda delle attitudini personali può incrementare moltissimo sia l’impegno che la soddisfazione lavorativa.

  1. ASSEGNA DEI “COMPITI PSICOLOGICI”

Non sono importanti solo i ruoli formalmente dichiarati, ma anche quelli che i giocatori assumono spontaneamente nella relazione fra di loro. Individuare, ad esempio, il più adatto a spronare gli altri e a scatenare energie, o viceversa chi, con pazienza e diplomazia, sa calmare tensioni e rivalità, può aiutare a creare un equilibrio all’interno della squadra e a fornire dei punti di riferimento cui rivolgersi nei vari contesti. È allora importante sottolineare le caratteristiche di ognuno e stabilire dei ruoli informali e flessibili, come quello del motivatore o del mediatore.

Tuttavia, è bene anche ricordarsi che, se da un lato affidare responsabilità e riconoscere competenze è essenziale, dall’altro non si possono caricare troppo gli atleti, soprattutto se giovani. Dare delle regole e mantenere sempre il controllo e le redini della situazione, intervenendo in caso di difficoltà, li aiuterà a confidare nel proprio allenatore e nella sua disponibilità.

  1. INVITA AL RISPETTO E ALL’EDUCAZIONE

A volte, soprattutto con giocatori particolarmente brillanti, si tende a sorvolare su battute ironiche e linguaggio scurrile. Atteggiamenti del genere, però, possono ferire gli altri componenti e sfociare in situazioni di astio e incomprensione. Meglio perciò essere intransigenti e sensibilizzare tutti al rispetto reciproco e all’importanza di esprimersi in modo appropriato!

Questi sono solo semplici consigli, sicuramente molto validi, ma che a volte possono necessitare di qualche accorgimento in più. Ricorda che uno psicologo dello sport può offrire un valido aiuto sia nell’aumentare lo spirito di squadra che nello sbrogliare la matassa di rabbie e gelosie quando le cose si fanno complicate! Sottovalutare questi aspetti non è saggio e dare importanza alle relazioni del gruppo non solo aumenterà la possibilità di vittorie e bei risultati, ma renderà anche tutto più leggero e divertente.

Dott.ssa LAURA CASTELLAN



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