“Le mie performance stanno peggiorando…”
Ciao,
Sono un’atleta di boxe e vengo da un percorso agonistico di ottimo livello: non sempre ho vinto ma ho realizzato ottime performance e ci ho sempre messo gran cuore.
Tuttavia a un certo punto della mia carriera ho sentito che stava cambiando qualcosa, ma non capivo cosa. Nei match ho iniziato esprimere prestazioni di basso livello, di una qualità molto inferiore rispetto agli allenamenti: ero sempre meno spontanea, perdevo fantasia e il mio sport mi dava sensazioni spiacevoli.
L’ultimo incontro è stato il peggiore: sono salita sul ring ed il mio corpo non era più capace di seguire i comandi della mente, una sensazione stranissima…non riuscivo a fare quello che volevo e sapevo fare, stavo ferma, non pensavo e non reagivo, desideravo solo scendere e andare a casa.
Cosa può essere successo nella mia mente?
Susanna
Ciao Susanna,
grazie per averci scritto. Nella tua mail dici che a un certo punto della tua carriera sportiva, senza apparenti motivi, la qualità dei tuoi match è calata: hai notato mancanza sincronia tra mente e corpo, un aumento delle distrazioni, sensazioni spiacevoli, perdita della tua consueta scioltezza fisica e psicologica. Queste caratteristiche hanno iniziato a manifestarsi anche in allenamento.
Per far luce sulla situazione, proviamo a inquadrare alcune caratteristiche delle “peak performance”, ossia quel tipo di prestazione eccellente che ogni atleta ha sperimentato almeno una volta nella vita.
La ricerca psicologica ha scoperto che nelle prestazioni ideali l’atleta sente che la sfida è impegnativa ma al tempo stesso la percepisce all’altezza delle proprie capacità. E’ consapevole di un certo margine di rischio e di dover mettere in gioco tutte le sue risorse, eppure percepisce quella situazione come qualcosa di positivo. Inoltre l’atleta è perfettamente consapevole della qualità della propria prestazione mentre la sta svolgendo, e questo gli permette di correggersi all’istante.
Questi fattori, quando sono in equilibrio tra loro, stimolano un piacevole senso di sicurezza che sfocia in un curioso paradosso: la situazione richiede così tanta attenzione che tutto appare sotto controllo e non si percepisce nessuna sensazione di sforzo mentale. In questi casi gli atleti hanno l’impressione che la performance “scorra” in modo automatico e in certi casi addirittura rilassato, senza fatica.
Il tutto conduce ad un giusto livello di stress che stimola l’entusiasmo e la concentrazione.
La tua situazione presenta caratteristiche di segno esattamente opposto a questi aspetti ideali. In sintesi la soluzione per tornare all’equilibrio di un tempo consiste in 2 step: 1) sensibilizzarsi a questi aspetti psicologici del tuo sport; 2) imparare a controllare “le leve della mente” per esprimere al meglio il potenziale fisico e tecnico che sicuramente ancora possiedi. Questi due step si possono realizzare con un percorso completo di preparazione mentale: definizione obiettivi, tecniche di gestione stress, metodi di concentrazione, di evocazione emotiva e preparazione alle gare.
In questa sede possiamo darti un paio di consigli che sicuramente ti gioveranno.
Nei giorni prima di un match trova un momento e uno spazio tranquilli e mettiti sola, calma, in silenzio, a visualizzare il match. Fatti il film dell’incontro come se tu guardassi te stessa in tv: immagina le situazioni che incontrerai con maggior probabilità e come reagire. Questo esercizio ti aiuterà a essere più sicura e reattiva quando vivrai quei momenti nella realtà.
Inoltre in questo “film mentale” metti a fuoco anche come ti vuoi sentire: ricorda le belle sensazioni che ti ha dato un tuo match del passato e immagina che saranno le tue sensazioni anche in quello imminente. Questo esercizio di aiuterà ad associare le buone sensazioni dei vecchi incontri con le varie fasi del prossimo match.
Lascia un commento